Riforma dello Sport per ASD 2023: mettiti in regola in 6 minuti
La riforma dello sport, che entrerà in vigore il 1° luglio 2023, introduce importanti novità per le associazioni sportive dilettantistiche e per i lavoratori dello sport. In questo articolo vedremo cosa cambia e quali sono gli adempimenti da seguire.
Cosa cambia con la riforma dello sport
La riforma dello sport ha l'obiettivo di semplificare gli adempimenti, garantire le tutele dei lavoratori e promuovere la formazione dei giovani atleti. In estrema sintesi, le principali novità riguardano:
- possibilità di svolgere attività secondarie e strumentali oltre all'attività sportiva
- iscrizione al nuovo Registro Nazionale delle attività sportive (che ha sostituito il registro tenuto dal CONI)
- incompatibilità degli amministratori con qualsiasi altra carica ricoperta in altre associazioni o società sportive
- qualifica di volontario e lavoratore sportivo
- modalità di retribuzione dei lavoratori sportivi e agevolazioni fiscali
Per evitare che l’associazione perda la qualifica di ASD e tutti i relativi benefici, ti consigliamo di:
- aggiornare lo statuto
- verificare l’iscrizione al Registro Nazionale dello sport
- inquadrare i collaboratori sportivi e i volontari secondo le nuove regole
Aggiorna lo statuto alla riforma dello sport
Per evitare sanzioni, usufruire dei vantaggi della riforma ed evitare la cancellazione d'ufficio dal Registro dello Sport, il primo passo è quello di adeguare lo statuto della ASD. Il nostro modello di statuto prevede i requisiti essenziali imposti dalla riforma:
- l’oggetto sociale deve indicare le attività dilettantistiche principali e le altre attività accessorie, comprese la formazione e l'assistenza agli sportivi
- la rappresentanza legale deve essere attribuita a una persona fisica
- l’assenza di fini di lucro
- le norme sull'ordinamento interno ispirato a principi di democrazia e di uguaglianza dei soci
- l’elettività delle cariche sociali
- l’obbligo di redazione e approvazione di un rendiconto economico-finanziario
- le modalità di scioglimento dell'associazione
Per modificare lo statuto, questa è la procedura:
- generare su LexDo.it lo statuto ASD
- convocare l’assemblea straordinaria dei soci per approvare il nuovo statuto
- fare 3 copie del verbale di assemblea (che approva le modifiche statutarie) e del nuovo statuto
- fissare appuntamento all'Agenzia delle Entrate portando le tre copie del verbale e 3 copie del nuovo statuto
- pagare la tassa di registro di € 200
- registrare il nuovo statuto all'Agenzia delle Entrate
- trasmettere il nuovo statuto alla propria Federazione Sportiva e al Registro Nazionale
Controlla l’iscrizione al Registro Nazionale
Tutte le ASD per poter svolgere le attività sportive devono:
- affiliarsi a una Federazione Sportiva Nazionale o a un Ente di Promozione Sportiva
- iscriversi al nuovo Registro Nazionale dello sport dilettantistico introdotto nel 2022
- comunicare al Registro Nazionale l’avvio di almeno un’attività sportiva, didattica o formativa entro 180 giorni dall’iscrizione
Ti consigliamo di verificare se la tua associazione è iscritta al nuovo Registro e se sono stati inseriti i dati dei bilanci, i verbali del consiglio direttivo e dell'assemblea, i nomi dei soci.
Gestisci i rapporti con i collaboratori sportivi
La riforma dello sport modifica profondamente le modalità di retribuzione dei collaboratori e introduce la figura del lavoratore sportivo e del volontario. Cambiano quindi i rapporti di lavoro sportivo, che non saranno più basati sulla distinzione tra professionisti e dilettanti, ma sulle modalità di svolgimento dell'attività.
Le nuove figure dei lavoratori dello sport
A seconda del tipo di mansione e del compenso, il collaboratore dell'associazione sportiva potrà essere inquadrato in una delle seguenti forme:
- volontario: chi presta l'attività gratuitamente e non percepisce compensi ma solo il rimborso delle spese vive sostenute fuori dal proprio Comune di residenza
- lavoratore generico: chi viene pagato per svolgere mansioni non legate all'attività sportiva, ad esempio per attività amministrative
- lavoratore sportivo: chi percepisce un compenso per l’attività sportiva svolta
I lavoratori sportivi sono gli atleti, allenatori, istruttori, direttori tecnici e sportivi, preparatori atletici e direttori di gara. Sono anche compresi i collaboratori tesserati che svolgono compiti di supporto all'attività della ASD. I collaboratori con compiti esclusivamente amministrativi/gestionali dovranno invece essere inquadrati secondo le regole del lavoro tradizionale (non sportivo).
Quali contratti applicare
Ai lavoratori delle ASD si applicano le norme sui rapporti di lavoro d'impresa, che prevedono le seguenti forme contrattuali:
- dipendente, quando il collaboratore svolge l'attività alle dipendenze e sotto la direzione dell'associazione
- lavoro autonomo, quando il lavoratore svolge l'attività in modo occasionale o con partita IVA, conservando autonomia organizzativa e decisionale
- co.co.co., quando il collaboratore svolge l'attività in modo continuativo e coordinato con l'associazione
- apprendistato professionalizzante per i giovani atleti a partire dai 15 e fino ai 23 anni
Adeguati alla retribuzione
La riforma 2023 modifica anche le modalità di retribuzione dei lavoratori sportivi e introduce le seguenti agevolazioni fiscali sul compenso annuo:
- fino a 5.000€: non si paga né IRPEF né INPS, nessun costo e nessun adempimento
- tra 5.000€ e 15.000€: non si paga IRPEF ma si paga INPS
- oltre i 15.000€: si paga sia IRPEF sia INPS
Per semplificare, se guadagni meno di 15.000€ all'anno facendo sport, non paghi le imposte. Se invece guadagni più di 15.000€, ne paghi solo una parte. Per esempio, se il compenso è 25.000€ annuo, paghi le imposte solo su 10.000€ (25.000€ - 15.000€ = 10.000€).
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