Come vengono stabiliti corrispettivi e royalty di una licenza?
I corrispettivi e royalty di un contratto di licenza possono essere stabiliti liberamente dalle parti. La scelta del corrispettivo o delle royalties dipenderà dalla tipologia di proprietà intellettuale data in licenza (marchio, brevetto, opera coperta dal diritto d'autore, software, etc.) e dal suo valore sul mercato. Ad esempio, la licenza di un marchio potrà essere essere concessa a fronte del solo pagamento di un corrispettivo fisso (ad es. di € 10.000) oppure potrà essere previsto un compenso variabile (anche detto "royalty") legato alle vendite (ad es. di € 100 per ogni unità venduta con il marchio). In alternativa, potrà essere previsto un mix tra corrispettivo fisso e compenso variabile.
Nel caso in cui sia previsto almeno un corrispettivo variabile, le parti dovranno indicare espressamente come vengono calcolate le royalty, specificando ogni quanto verrà emessa la relativa fattura (ad es. ogni mese, ogni due mesi, ogni tre mesi, etc.).
La licenza potrà anche prevedere una royalty minima, vale a dire un corrispettivo indipendente dall'ammontare del volume di vendite effettivo e sempre dovuto da chi sfrutta la proprietà intellettuale. Ad esempio, il produttore di computer che ottiene in licenza l'uso di brevetti e deve versare il 10% delle vendite come royalty, con una royalty minima di € 100.000. Questo significa che se dovesse vendere € 500.000 di computer (10% di € 500.000 = € 50.000) dovrà comunque versare all'inventore € 100.000.
Contratto di Licenza d'Uso
Per utilizzare un diritto di proprietà intellettuale qualsiasi (marchio, brevetto, know-how, design, software etc.)
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