Qual è la differenza tra vendita a prova e vendita con riserva di gradimento?
La vendita a prova e la vendita con riserva di gradimento sono due modi per permettere ad un acquirente di valutare un bene prima di acquistarlo definitivamente. Vediamo le differenze principali.
- Il periodo di prova a discrezione dell'acquirente (vendita con riserva di gradimento ex art. 1520 c.c.) viene scelto per dare piena libertà all'acquirente di decidere se acquistare o meno il bene. Se durante il periodo di prova, l’acquirente non comunica se il bene è di suo gradimento o non testa il bene, questo si considera comunque di suo gradimento e la vendita viene perfezionata.
Ad esempio, la vendita con riserva di gradimento può essere usata per vendere un tavolo. Se dopo la prova l'acquirente non verifica che il tavolo non gli piace o cambia idea, lo comunica al venditore entro il termine pattuito e la vendita non si perfeziona. - Il periodo di prova sulle qualità pattuite (vendita a prova ex art. 1521 c.c.), invece, viene scelto per consentire all'acquirente di verificare se il bene ha le qualità promesse dal venditore ed è idoneo all'uso cui è destinato. In questo caso, la prova sarà negativa solo se il bene non ha le qualità pattuite o non è idoneo. Anche in questo caso, se l’acquirente non comunica l'esito della prova, il bene si considera idoneo e la vendita si perfeziona.
Ad esempio, la vendita a prova sulle qualità può essere utilizzata per vendere un'auto usata come un'Audi 1.0 turbo benzina da 116 CV che consuma 22,99 km/l. Se dopo la prova l'acquirente verifica che il bene è come promesso dal venditore la vendita si perfeziona. Se invece non verifica che l'auto ha tutte queste caratteristiche, comunica che la prova ha esito negativo e la vendita non si conclude.
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