Partita IVA e INPS: Come Funzionano i Contributi
Chi lavora con partita IVA deve versare i contributi pensionistici all'INPS. Vediamo cosa sono, quando sono obbligatori e come si versano i contributi INPS per partita IVA.
Contributi INPS per partita IVA: quando sono obbligatori
I contributi INPS sono le somme versate dai lavoratori per finanziare le pensioni. Questi versamenti assicurano al lavoratore un importo mensile che gli verrà pagato quando smetterà di lavorare e andrà in pensione. L'INPS è l'ente pubblico che amministra i contributi pensionistici ed eroga le pensioni.
Chiunque svolga un'attività di lavoro a partita IVA è obbligato a pagare i propri contributi pensionistici. I versamenti vanno effettuati all'INPS e dipendono dal reddito del lavoratore. In caso di mancato versamento dei contributi si commette un'irregolarità e si rischiano sanzioni economiche.
Alcuni lavoratori, tuttavia, non devono versare i contributi INPS. Si tratta dei liberi professionisti per i quali esiste un ente privato che si occupa della gestione dei contributi di una specifica professione. Ad esempio, i medici versano i contributi pensionistici all'Enpam e non all'INPS.
Come si versano e si calcolano i contributi INPS
Per versare i contributi pensionistici è necessario iscriversi all'INPS. È possibile registrarsi online sul portale dell'Ente con il proprio codice fiscale o con l'identità digitale (SPID). In alternativa, è possibile iscriversi quando si apre la partita IVA.
Le regole di iscrizione variano in base all'attività svolta così come il calcolo dei contributi da versare. Vediamo in dettaglio.
1) Iscrizione alla Gestione per Artigiani e Commercianti
Chi fa un'attività di impresa deve iscriversi alla "Gestione artigiani e commercianti". Si tratta del fondo pensionistico che raccoglie i contributi versati da chi svolge un'attività di produzione o di vendita di beni o di servizi. Ad esempio, si applica a chi fa un'attività commerciale come i negozianti oppure a chi fa un'attività manuale artigiana come il falegname o il muratore.
La Gestione artigiani e commercianti prevede un versamento minimo (quota fissa) e una somma in percentuale sul reddito (il fatturato tassabile). Vediamo in dettaglio il calcolo.
- per gli artigiani la quota percentuale è il 24% del reddito
- per i commercianti la quota percentuale è il 24,09% del reddito
- il versamento minimo è pari a circa €3.836 all'anno per gli artigiani e circa €3.850 per i commercianti (da versare sempre, a prescindere dal reddito)
2) Iscrizione alla Gestione Separata
Chi non svolge un'attività di impresa deve iscriversi alla "Gestione separata". Si tratta del fondo pensionistico che raccoglie i contributi versati dai liberi professionisti o dai freelance. Ad esempio, si applica a chi fa attività di consulenza marketing o informatica.
La Gestione separata prevede solo il versamento di una somma in percentuale al reddito. Non è previsto alcun versamento minimo. Vediamo in dettaglio.
- per i lavoratori autonomi è il 25,98% del reddito
- per i lavoratori autonomi pensionati è il 24% del reddito
Le agevolazioni INPS esistenti
Abbiamo visto come calcolare i contributi pensionistici. In base all'attività svolta, tuttavia, si possono applicare alcune agevolazioni. Vediamo in quali casi è possibile risparmiare.
Risparmio sui contributi per il regime forfettario
Ogni partita IVA ha un regime fiscale di riferimento che determina quante e quali tasse pagare. Chi ha una partita IVA in regime fiscale forfettario può ottenere una riduzione del 35% sui contributi INPS da pagare. La riduzione si ottiene facendo domanda direttamente all'INPS. Le condizioni da rispettare sono:
- avere tutti i requisiti del regime forfettario (es. fatturato annuo inferiore a €85.000)
- essere iscritti alla gestione artigiani e commercianti (sono quindi esclusi i lavoratori iscritti alla Gestione separata)
Misure straordinarie: bonus INPS per partita IVA
Nel 2020 e nel 2021 sono state introdotte alcune misure straordinarie per l'emergenza sanitaria da Covid-19. Si tratta di bonus temporanei erogati direttamente dall'INPS sul conto corrente dei lavoratori più colpiti dalla pandemia. Per inoltrare la domanda, basta accedere direttamente al sito INPS e indicare quali requisiti si possiede tra quelli richiesti (es. riduzione del fatturato).
Esonero dei contributi agricoli
Un'agevolazione particolare è quella dedicata alla partita IVA nel settore agricolo. I lavoratori agricoli devono comunque iscriversi all'INPS, ma in alcuni casi possono non pagare i contributi. Si tratta di misura temporanee adottate negli anni per favorire chi lavora nel settore dell'agricoltura (es. i coltivatori diretti).
Ad oggi, la legge bilancio 2021 prevede un esonero dei contributi INPS per le nuove iscrizioni fino al 31 dicembre 2021. Come per le altre agevolazioni, è possibile fare direttamente riferimento al sito istituzionale dell'INPS per inoltrare la domanda e verificare i requisiti.
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